Immobili: ABI pubblica il codice di valutazione

In Italia già da tempo sono disponibili strumenti di supporto per gli addetti ai lavori (Codice di Tecnoborsa del 2000 e del 2005), ma la Circolare della Banca di Italia del 27 dicembre 2006 n° 263 ha richiesto un adeguamento dei metodi di stima agli standard internazionali. Nel novembre 2009 è stato pubblicato, a cura dell'ABI, il codice delle valutazioni immobiliari, ad esso potranno aderire, in modo "volontario", gli istituti di Credito.  I procedimenti quantitativi indicati servono a sostituire sempre più la soggettività nelle valutazioni del professionista. Tali metodologie servono a tutelare le parti presenti in una compravendita (o in una qualsiasi valutazione di un immobile), in quanto tutte vorrebbero che la transazione avvenisse "ai prezzi di mercato". Al momento sono valutate solo le caratteristiche principali e "quantitative" dell'immobile, in quanto in Italia, a differenza di altri paesi come gli stati Uniti, non sono state mai messe in evidenza nei data base di settore le caratteristiche  "qualitative" (es. esposizione, luminosità, etc.) che possono influenzare la stima immobiliare.  L'efficienza energetica, la qualità impiantistica ed il comfort dell'edificio sono divenute caratteristiche essenziali e la recente introduzione della normativa di settore li renderebbe parametri  da considerare nella stima sia del nuovo che dell'usato, ma è ancora presto per vederli codificati. Certo tutti i sistemi di stima presenti nel Codice ABI sono basati sulla qualità dei database e sulla quantità di immobili catalogati, migliori sarà la raccolta dati, più ricco sarà il database più vicina la valore di mercato sarà la stima del professionista. Il presidente del Consiglio nazionale dei Geometri ha proposto la creazione di un data base pubblico. Sicuramente dotarsi di un tale strumento sarebbe una soluzione trasparente e corretta nei confronti degli attori di un mercato che oggi ha bisogno soprattutto di certezze e di standard internazionali per acquisire stabilità.