Editoria tecnica:Recensione de “La domotica nel sociale”

Un manuale fa pensare immediatamente ad testo con istruzioni pratiche per l'uso. Ed in realtà, almeno da un certo punto di vista, il Manuale illustrato per la domotica a uso sociale tratta proprio di questo: dell'analisi della problematica del comfort abitativo per l'utenza ampliata, differenziando le possibili soluzioni in relazione a necessità di supporto ben individuate e ben diversificate. Questa impostazione, già di per se premiante in contrapposizione ad un concetto di domotica unificato valido per tutti e per tutte le occasioni della vita, trova ulteriori articolazioni in relazione all'ampia tipologia di utilizzatori presa in considerazione, il sociale che compare nel titolo.

E' un termine non troppo usato al di fuori degli ambiti canonici, ma tende ad offrire immediatamente una valenza di grande importanza che nel campo della domotica è spesso trascurata, quella di utilità. Ciò che è rivolto al sociale è sempre utile in quanto va a vantaggio di una moltitudine di persone con esigenze e bisogni diversi. Nel linguaggio degli addetti ai lavori si tende a parlare di utenza ampliata per esprimere contenuti molto simili, almeno in relazione al discorso che stiamo facendo.

Il concetto di utenza ampliata, infatti, tende a respingere quel modello di riferimento concettuale a cui uniformare le scelte, il modello dei bisogni e delle necessità delle persone "normali", spesso usato in evidente contrapposizione a quello dei disabili, degli anziani, degli invalidi temporanei, dei malati, dei bambini ecc., ma cerca di considerare un unica ampia categoria, appunto l'utenza ampliata, caratterizzata da esigenze molto eterogenee, ma di pari dignità.

Dal punto di vista della presentazione il manuale può essere concettualmente suddiviso in due parti: una prima parte più generale ed introduttiva (i primi tre capitoli) in cui si analizza in maniera chiara e dettagliata il significato della domotica, i vantaggi introdotti ed il fine ultimo. Nel quarto capitolo vengono analizzate le tipiche funzioni di un sistema domotico, più precisamente le automazioni, il comfort, la sicurezza ambientale, la sicurezza della persona, la comunicazione, ma questa volta non riferite ad una esigenza standard (leggi, la persona normale), ma differenziate a seconda delle funzionalità degli utilizzatori. Per semplificare l'analisi e per presentare le soluzioni in forma sintetica e facilmente leggibile, vengono introdotte in questo capitolo alcune chiavi di lettura dei risultati ed una serie di grafici funzionali che spiegano la logica di intervento della specifica funzione. E' una modalità di lettura molto valida, veloce e sintetica che consente di cogliere immediatamente differenze che ad una prima e più superficiale analisi potrebbero sfuggire.

Le chiavi di lettura che accompagnano la presentazione della varie applicazioni sono due, più uno schema logico che riporta la sequenza della particolare funzione domotica presa in esame, dal segnale d'ingresso fino all'esecuzione finale, con l'illustrazione delle varie decisioni prese dal sistema. Una sorta di flow cart con i simboli dei dispositivi coinvolti e delle segnalazioni attivate. Le chiavi di lettura fanno riferimento ad una scala crescente di valutazione contrassegnata da un diverso colore, chiamate rispettivamente indicatore di pertinenza e livello di utilità delle funzioni. Nel testo le due chiavi sono sempre unite in diagramma che indica l'utilità della funzione domotica in relazione alla tipologia ed alla importanza delle necessità relazionali degli utilizzatori. Attraverso otto diversi pittogrammi gli autori hanno riassunto in maniera abbastanza completa le diverse e più comuni carenze motorie e sensoriali. Sovrapposto ad ogni pittogramma di pertinenza è riportata la scala colorata che indica il livello di utilità della specifica funzione.

 

Egidio Mancianti